interferenze corte - Raffaella Vaccari

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Interferenze – videoinstallazione



Bisogna avere un caos dentro di sé per generare una stella danzante.
F. W. Nietzsche

Il video interferenze è stato creato per l’installazione presentata all’omonima mostra collettiva tenuta al Palazzo del Podestà dal 12 al 20 ottobre 2011.
Vi è interferenza, nei sistemi di comunicazione, quando diverse informazioni sovrapponendosi creano disturbo nella percezione di un qualsiasi dato. È un fenomeno che comunemente si cerca di rimuovere.
Però se si riuscisse a eliminare sempre ogni interferenza non si potrebbero più ascoltare, per esempio, due voci cantare assieme, gustare due sapori diversi contemporaneamente, non ci sarebbe più unione ma solo oggetti solitari che risuonano a frequenze differenti.
Solo se pensiamo che le interferenze siano un fenomeno indesiderato, queste lo diventano.
Con questo video ho cercato, con l’apporto di Eufemia Rampi e Ilse Sanftl, semplicemente interferendo fra di noi, di provare a dare una risposta alle nostre domande attraverso colori, materie, melodie, parole e pensieri.
Tutte le immagini del video subiscono un’interferenza, che può essere un dipinto, una persona che legge una frase, un qualcosa che s’inserisce improvvisamente nell’immagine. Le frasi lette sono state scelte da ciascuna lettrice e risuonano in un modo ben preciso all’interno di noi.
Sia l’animazione iniziale che quella finale sono dei ready made, trovati su You Tube, su cui ho lavorato con i colori e con le sovrapposizioni.
Parto da un’idea stereotipata di interferenze, quelle video, quando non si riesce a vedere bene un canale tv. Anni fa si creavano queste interferenze rumorose, fenomeno, questo ormai finito con l’era del digitale terrestre. Questa sorta di nebbia dell’etere, questa interferenza viene a sua volta interferita dalle immagini in sovraimpressione dei nostri quadri e delle persone che a turno leggono qualcosa. La prima frase che leggo è “Limpida e fresca la Luna risplende dopo la spaventosa tempesta” frase pronunciata prima di suicidarsi dal viceammiraglio Onishi responsabile delle squadriglie suicide dopo un quieto seppuku (il rituale del suicidio praticato dai samurai).
Le frasi lette da Ilse Sanftl sono “Spesso le parole ne nascondono altre (Some words may hide others)” di William Shakespeare e “Bisogna avere un caos dentro di sé per generare una stella danzante”. Quest’ultima frase di F.W. Nietzsche è letta anche da me. È tratta dal libro “Così parlò Zarathustra” (prologo 5 - Man muss noch Chaos in sich haben, um einen tanzenden Stern gebären zu können) libro che illustra l’ancestrale lotta tra istinto e ragione. Spesso, a causa dell’ansia di raggiungere un risultato, la parte più autentica, più vera di noi non viene ascoltata (la stella danzante). Ma lasciandoci andare alle nostre emozioni, ritrovando il nostro io più autentico e infantile (il caos che regna dentro ognuno), fidandoci del nostro istinto, secondo Nietzsche saremo in grado di liberare la forza, l’energia primigenia interna ed a fare ballare la stella che alberga in ognuno di noi.
Le frasi lette da Eufemia Rampi sono “Le mie parole volano in alto, i miei pensieri rimangono a terra; le parole senza pensiero non vanno mai in paradiso” di William Shakespeare e la frase del poeta e mistico persiano Mevlana Jalāl al-Dīn Rūmī, "La verità era uno specchio che cadendo dal cielo si ruppe. Ciascuno ne prese un pezzo e vedendo riflessa in esso la propria immagine, credette di possedere l'intera verità." Rūmī, fondatore della confraternita Sufi dei "dervisci rotanti", la dottrina Mevlevi, parla di un percorso mistico ed ascetico che porta alla comprensione dell’amore e della verità. Comprendere cosa sia la verità è molto difficile, di per sé non esiste, non è unica e separata, ma va ricomposta pezzo per pezzo porgendo noi stessi verso gli altri e accogliendo quello che gli altri ci possono offrire.
Le interferenze si trasformano in riflessi d’acqua, nella luce dei lampioni che interagisce con l’acqua notturna creando effetti simili alle interferenze del supporto tecnico televisivo. I riflessi della luce dei lampioni nell’acqua notturna sembrano danzare, come fanno i dervisci rotanti e come in un certo senso fanno le interferenze televisive a causa della mancanza di segnale. Oppure i riflessi delle cose disegnano splendidi tracciati nelle acque.
L’audio che accompagna le immagini è composto dal brano Auxln di Eric Fourman e nel finale da un pezzo del gruppo Cocorosie.
Buone interferenze a tutti!

Raffaella Vaccari
ottobre 2011


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